Per quelli come me che abitavano vicino al centro di Subiaco, al tempo dell'univerità, le sette di sera rappresentava il momento dedicato alla socialità. Finito il lavoro quotidiano dello studio, nei periodi di non particolare stress da esami, alle sette di sera scoccava il momento da dedicare all'agorà. L'agorà, la piazza, rappresentava il luogo principe dove verificare lo svolgersi degli eventi della comunità, il punto di confronto generalizzato, il momento di condivisione delle riflessioni.
Le sette di sera era "il momento comunitario" per antonomasia: c'era la matematica certezza che, arrivando in piazza alla sette di sera, avresti sicuramente trovato un capanello di persone a cui aggregarti, con le quali spaziare sugli argomenti più disparati e scambiare informazioni sulla situazione locale, dalla politica al pettegolezzo.
Le piazza inoltre "non aveva età" e le generazioni c'erano tutte. Certo la nostra era quella che, non avendo impellenze calasilnghe, si poteva permettere il lusso di rincasare a ridosso dell'ora della cena, ma, se volevi "vivere" la tua comunità dovevi stare in piazza, per non rischiare di finire nella categoria di quelli che "non si vedono mai".
Ora questo spazio temporale non esiste più. Non esiste più l'agorà, strozzata dalla macchine e dalla frenesia del nostro tempo pendolare e precario, non esiste più la "piazza" dove trovare sicuramente una pluralità di gruppi con cui parlare. Il sagrato dlla Chiesa, sotto al Comune, davanti all'Emporio o alla Farmacia. C'è rimasto solo qualche gruppetto, ben categorizzato, che oramai trasuda più nostalgia che funzionalità socialle.
Ma a me la piazza alle sette di sera manca. Manca per tanti motivi. Manca perchè non ho più tempo per "starci" e perchè non è più la piazza "plurima" di un tempo.
E allora la voglio ricreare qui sul web la mia piazza, le mie sette di sera quando, chiuso i libri e preso un caffè con i miei, andavo in piazza a cercare gli amici, a vedere chi c'era in giro, a "discutere di tutto".
Riparto da qui, da questo sito per ricominciare quell'esperienza. Ci sono capannelli sul web? Sicuro. Il web è tutto un capanello di persone e si può parlare di tutto. Io intanto dico la mia.