Pubblicato sulla rivista mensile "Il Cittadino" Ottobre 2014
Ci sono storie sepolte dal tempo ma che formano la coscienza di una comunità. Ci sono storie sopite da anni che attendono solo di essere narrate, perché costituiscono l’anima di un popolo. La storia della accoglienza a Subiaco degli Armeni, fuggiti al genocidio del secondo decennio del novecento, è rimasta per anni solo nel cuore di chi l’ha vissuta. Andava però necessariamente riscoperta per meravigliarsi di fronte alla stupefacente capacità inclusiva dimostrata dalla comunità sublacense. Una comunità in grado di inglobare al suo interno una famiglia di profughi Armeni, scampati al terribile genocidio, dividendo con loro, nella semplicità, il niente che avevano, rendendoli parte integrante del loro quotidiano.
Con questo spirito l’Università Popolare di Subiaco, di concerto con i discendenti della Famiglia Baghdighian, gli Armeni giunti a Subiaco nel 1926, ha proposto al Comune di Subiaco la Celebrazione della Giornata di Amicizia Subiaco-Armenia. Sabato 27 settembre 2014 presso la Sala Consiliare del Comune di Subiaco, celebrando questa giornata di Amicizia, tutti i fili di questa bella storia sono stati riannodati. Il Sindaco di Subiaco ha accolto l’Ambasciatore della Repubblica Armena in Italia e è stata l’occasione per ricordare la tragedia del genocidio armeno, purtroppo sconosciuto ai più. Il Presidente dell’Università Popolare e i discendenti della famiglia Bagdighian, molti dei quali nati a Subiaco e presenti fino alla quarta generazione, hanno invece ricostruito tutti i dettagli delle vicende locali. Tantissimi i sublacensi intervenuti alla manifestazione, a testimonianza di quanto questa storia, sepolta da anni, sia invece viva in moltissimi cuori. Innumerevoli gli aneddoti ricordati; tra tutti i più emozionanti quelli raccontati dalla signora Anna, oggi nonna ma all’epoca giovane compagna di “scorribande” di Baizara, una delle figlie del capostipite della famiglia Baghdighian, in una Subiaco martoriata dai bombardamenti della seconda guerra mondiale. Riscoprire questa storia ha creato almeno tre effetti: sono state gettate le basi per un rapporto istituzionale duraturo tra Subiaco e l’Ambasciata Armena, è stato suscitato nei sublacensi l’orgoglio di appartenere ad una comunità dimostratasi storicamente sensibile ed accogliente, ha rafforzato nei discendenti della Famiglia Baghdighian e in tutti gli armeni la consapevolezza di venire a Subiaco e di sentirsi a casa.