Pubblicato sulla rivista mensile "Il Cittadino" Settembre 2016 - Anno XXXII - N.9
A Subiaco molte cose non sono come dovrebbero. Ad esempio il rione “la Valle” è quello più in alto, mentre “Il Colle” è il rione più in basso. Tutto sembra un po’ fuori posto, a partire proprio dall’origine stessa del nome “Subiaco”. Si dirà: E’ ancora attuale questo tema? Assolutamete sì.
Lo scorso marzo è apparso sulla rivista “Nuovo Monitore Napoletano”, a firma Remo de Ciocchis, un articolo espressamente dedicato a questo argomento. Nell’articolo si affronta la questione in modo molto esaustivo, ma si trascura un punto essenziale su cui non si è mai riflettuto. E’ infatti assodato che il toponimo “Subiaco” tragga la sua origine dalla villa fatta costruire in questi luoghi da Nerone e che tutti chiamavano Sublaqueum. La cita Plinio il Vecchio nella Naturalis Historia “Anio, in monte Trebanorum ortus lacus tris amoenitate nobiles, qui nomen dedere Sublaqueo, defert in Tiberim” e Tacito negli Annales “nam quia discumbentis Neronis apud Simbruina stagna [in villa] cui Sublaqueum nome est, ictae dapes disiecta erat”.
Quindi Sublaqueum era il nome della villa e sublacense era il relativo aggettivo, come indica Frontino nel De Acqueductu “ex lacu qui est super villam neronianam Sublacensem”. Quindi se sublacense indica a tutt’oggi gli abitanti di Subiaco allora questo toponimo deriva inequivocabilmente da Sublaqueum! Ora il prefisso “sub” in latino, così come la preposizione, regge sia l’accusativo che l’ablativo con il significato di sotto, presso o ai piedi di; quindi sia “Sublaqueum” che “Sublaqueo” possono essere considerati nomi consistenti. Entrambi contengono il vocabolo laqueus, laqui della seconda declinazione che all’accusativo diventa laqueum e all’ablativo laqueo. Ma nessuno fino ad ora ha mai fatto notare, nemmeno de Ciocchis, che laqueus in latino non significa assolutamente lago. Lago in latino si dice Lacus, parola della quarta declinazione che all’accusativo diventa lacum e all’ablativo lacu. E’ quindi lampante che il nome della villa di Nerone nulla ha a che fare con la parola “lago”. E’ istruttivo infatti il passaggio di Frontino; egli deve espressamente specificare che sopra la villa neroniana sublacense esista un lago (ex lacu). Se il nome della villa avesse avuto espliciti riferimenti ad un lago, indicarne espressamente l’esistenza sarebbe stata una tautologia. Quindi Sublaqueum non significa “sotto il lago”, ma letteralmente “sotto il laccio”! Laqueus infatti significa laccio, ostacolo, trappola e potrebbe essere stato usato in maniera figurativa per indicare la costruzione neroniana come ostacolo al naturale corso del fiume. Subiaco, quindi, significherebbe in pratica “sotto la diga”. E “sotto la diga (laccio)” ha molto più senso di “sotto il lago”, che evoca invece una costruzione sommersa dalle acque. Il “laccio” sarebbe potuto essere l’enorme diga costruita presso l’attuale ponte di San Mauro che imbrigliava le acque dell’Aniene determinando l’imponente lago citato da Frontino. La diga crollò rovinosamente il 20 febbraio del 1305 trasformando Subiaco e la valle dell’Aniene in una Vajont del medioevo.
Ma anche le parole evolvono e nel tempo la sillaba “que” si è ridotta alla sola lettera “c” forse per assonanza con l’aggettivo sublacenses. Lo testimonia San Gregorio Magno nei Dialoghi quando riporta che Benedetto arrivò ad un “Deserti loci secessum petiit cui Sublacus vocabulum est”. Nel sesto secolo quindi il nome del territorio è oramai diventato Sublacus, leggermente slegato da Nerone ma sempre senza riferimenti al lago. Istruttiva poi la lettura dello Statuto del Torquemada del 1456. Qui il nome è chiaramente diventato una parola della seconda declinazione - Sublacus, Sublaci - certificando la sua natura di toponimo ormai indipendente sia da laqueus che da lacus. In conclusione allora appare chiaro che il nome Subiaco trae origine dal nome dalla villa neroniana Sublaqueum che significa “sotto il laccio (diga)” ed è evoluto poi in Sublacus in assonansa al relativo aggettivo. Pertanto il nome Subiaco non ha alcun legame diretto con la parola “lago”, come invece si è sempre sostenuto forse per la presenza dell’imponente lago costruito per Nerone. Esso è invece probabilmente riferito alla diga (laccio) che costituiva quello stesso lago!
E’ d’uso comune in epoca contemporanea la locuzione Sublacum come forma latina di Subiaco, ricostruendo a posteriori il concetto di “sotto il lago”. E’ chiaro per quanto detto che questa usanza è sbagliata e la stessa scritta sub lacum inserita nello stemma comunale di Subiaco andrebbe sostituita da Sublaqueum o meglio ancora da Sublacus, con buona pace dei tre laghetti.
Chissà poi se inconsciamente il significato di “sotto il laccio” non abbia anche influenzato lo status delle popolazioni locali, di fatto mai autonome e sempre governate da potentati imposti dall’esterno.