Discreto scalpore ha sollevato l’avviso comparso per le vie di Subiaco, a firma del Sindaco Pelliccia, che elencava un complesso corpo  di sanzioni pecuniarie da comminare a cittadine e commercianti in caso di comportamenti “scorretti” nel conferimento dei rifiuti.

Gli indicati “Provvedimenti per l’igiene pubblica” prevedono sanzioni salatissime, 450 € per l’abbandono di rifiuti speciali e 300 € per l’abbandono di rifiuti ingombranti, ma anche sanzioni più “esotiche” come 50 € per la mancata chiusura del cassonetto o per chi getta rifiuti per terra.

Ma il passaggio più controverso riguarda i 50 € di multa per chi conferisce i rifiuti fuori dall’orario consentito e suprattutto nella giornata di sabato.

Questo è sembrato un po’ come la mossa della disperazione da parte del’amministrazione nella complessa vicenda della gestione del servizio di raccolta rifiuti. Una vicenda lunga e complessa, che si intreccia con le vicende del Consorzio GAIA, di cui in realtà il Comune di Subiaco è socio, e gravata soprattutto dall’enorme debito pecuniaro del Comune proprio verso il GAIA, accumulatosi negli anni della precedente amministrazione.

Non si capisce quindi se le sanzioni, a parte quelle per le deiezioni canine, siano state introdotte per “educare” i cittadini e i commercianti a comportamenti virtuosi o perchè GAIA, in funzione dei pagamenti arretrati da riscuotere ha ridotto drasticamente il servizio. E’ noto a tutti infatti che nei fine settimana  e nei festivi la raccolta rifiuti non viene effettata e che sul territorio il consorzio mette a disposizione dei cittadini i cassonetti più malandati. A chi dovrà quindi essere elevata la multa di 50 € per il cassonetto lasciato aperto nel caso di cassonetto rotto?

Eppure negli anni ‘90 Subiaco partì molto bene con la raccolta differenziata. Campane per la plastica, per la carta, peri il vetro e per l’alluminio, e molti cittadini da anni con zelo e pazienza differenziano i rifiuti in casa. C’è quindi una discreta consapevolezza della gravità della situazione rifiuti; quello che manca è invece la fiducia che il proprio contributo serva a qualcosa.

E’ diffusissima infatti la senzazione nei sublacensi che il contenuto delle campane, all’atto della raccolta, venga subito rimescolato con il resto, vanificando di fatto la separazione iniziale. E’ effettivamente così? Si può dimostrare invece il contrario?

Forse piuttosto che instaurare esclusivamente questo “Stato di Pulizia”, cercando di “terrorizzare” i cittadini “conferitori”, si sarebbe dovuto anche “tranquillizzare” la popolazione sulla corretta gestione del rifiuto differenziato.

A proposito, nell’avviso pubblicato non c’è alcun accenno alla possibilità di differenziare i rifiuti. Forse il riferimento alla raccolta differenziata manca proprio perchè, chi di dovere, sa per certo che a Subiaco è al momento del tutto inutile differenziare perchè, come dicono molti, “tanto poi rimescolano tutto”?