Pubblicato sulla rivista mensile "Il Cittadino" Ottobre 2014  

 

A Subiaco oramai impera a moltissimi livelli l’atteggiamento dello struzzo: cacciare la testa sottoterra invece di affrontare i problemi; qui le tre scimmiette del “non vedo, non sento non parlo” avrebbero la cittadinanza onoraria!

In questi mesi infatti si sta consumando un guaio che proietterà i suoi effetti nefasti negli anni a venire. Ma oltre al guaio in se, ci sono anche altre due disarmanti problemi: nessuno ne parla e per di più molti non ritengono questo un dramma.

Qual è il guaio? L’anno scolastico 2014/2015 vede per la prima volta dopo 45 anni non formarsi la prima classe del Liceo Classico di Subiaco. L’intera comunità dell’Alta Valle dell’Aniene non ha dunque a disposizione una quindicina di ragazzi nati nel 2000 disponibili ad avviarsi ad una istruzione formativa culturale.

Perché è importante avere giovani che frequentano il Liceo Classico? La civiltà umana ha potuto emanciparsi perché qualcuno si è staccato dall’arato ed ha cominciato a pensare, anche per il bene di chi restava ad arare; perché senza la fisica teorica o la matematica astratta un ingegnere non riesce a progettare un missile; perché nella vita non basta saper far di conto, serve anche la sensibilità di stupirsi davanti allo spettacolo del genere umano!

 

A tutto questo i ragazzi del 2000 non potranno dare un contributo: avremo buoni operativi ma mancherà forse un contributo riflessivo. E questa ombra si proietterà anche nel futuro della comunità, che oltre a combattere con un evidente e velocissimo decremento demografico, dovrà fronteggiare anche un inevitabile depauperamento culturale.

Ma, come dicevamo, i guai non vengono mai soli. Questa fatto è noto da gennaio scorso e nessuno, dico nessuno, ha ufficialmente alzato la bandierina rossa per denunciare il problema. La comunità perde un altro importantissimo pezzo della propria esistenza in un assurdo, assordante silenzio. Un film già visto da queste parti: a lungo muti di fronte al lento disfarsi di una realtà e poi solerti a tirar su un comitato di difesa quando ormai la frittata è fatta! Erano tre i pilastri su cui si fondava la comunità sublacense: la cartiera, l’ospedale e la scuola. I primi due sono già andati; questo è il segnale che anche il terzo è avviato al disfacimento.

Ma ancora più grave è un altro aspetto: si dice siano proprio ambienti scolastici che sconsigliano sistematicamente l’iscrizione al Liceo Classico! E come non bastasse pare sconsiglino anche l’iscrizione tout-court alle scuole superiori di Subiaco! Se ciò fosse vero saremmo all’assurdo. Consigli del genere apportano alla comunità sublacense, e anche ai singoli ragazzi, un danno inquantificabile, con ripercussioni sinistre nei decenni a venire. Non si consiglia un indirizzo scolastico sulla base delle proprie convinzioni, delle proprie preferenze o delle proprie frustrazioni: si deve indirizzare ad una scelta che permetta lo sviluppo massimo delle attitudini del singolo. A questo mondo non tutti possono fare i tecnici specializzati! Stento a credere non esistano una quindicina tra ragazze e ragazzi nati nel 2000 a Subiaco e dintorni portati a sviluppare una carriera personale non-tecnica!

E’ vero: le iscrizione al Liceo Classico calano a livello nazionale; ma mentre nei grandi centri i numeri si mediano (vedi per gli ospedali), nelle piccole realtà una assenza del genere crea un vuoto incolmabile.

Ed ora? Auguriamoci che chi di dovere si adoperi fin da subito affinché ciò non si ripeta il prossimo anno. Se ciò dovesse avvenire sarà la certificazione dell’inizio della fine della Scuola Superiore a Subiaco.